Nonostante i due paesi abbiano caratteristiche (sociodemografiche, territoriali, politiche, economiche) simili, perché il Burundi – dove Internet è presente solo nel 19% delle scuole di Gitega – fatica a riconoscere l’importanza dei nuovi media quali efficaci strumenti di insegnamento, mentre in Ruanda (dove tutte le scuole di Kigali hanno sia computer sia connessione alla rete) tale consapevolezza è molto più diffusa? Quali sono le strategie pratiche da adottare per far sì che le cose cambino da un lato e vengano ulteriormente implementate dall’altro?
L’indagine sociologica, intitolata ‘Strategie di New Media Education: una ricerca-azione tra Burundi e Ruanda’ – promossa dalla Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana (con il patrocinio della Fondazione Migrantes e dell’Associazione italiana di Sociologia) – si propone innanzitutto di rispondere a questi interrogativi. Trattandosi, però, di una ricerca-azione, essa (al di là dei risultati teorico-concettuali) mira anche e soprattutto al raggiungimento di un fine umanitario, sul posto: l’attivazione di un corso/laboratorio di Internet Literacy (e Media Education) destinato sia ai docenti sia ai discenti delle scuole burundesi.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti