La mostra mira a cogliere il significato teologico dell’arte in relazione al primo Concilio Ecumenico della Chiesa da due prospettive complementari: storico-archeologica e contemporanea-fenomenologica. L’obiettivo è quello di coinvolgere i visitatori in una più profonda contemplazione di questo evento determinante per la Chiesa, allora come oggi.
Varie rappresentazioni di Nicea I, che abbracciano quasi due millenni, sono confrontate con la preoccupazione fondamentale dell’arte di “dare forma allo spazio”. Verrà mostrato come l’esperienza nicena di “riunirsi intorno a un Credo comune”, abbia fornito una nuova direzione all’esperienza dello spazio e abbia portato alla creazione di una spazialità pubblica e comune. Particolare attenzione sarà rivolta agli spazi comuni come luoghi di sinodalità.
Verranno esplorati sette temi: 1) Le radici bibliche dell’iconografia del concilio 2) Nicaea al tempo di Costantino e l’emergere di un nuovo orizzonte visivo nella transizione dalla tarda antichità all’alto medioevo 3) La pubblica confessione della Vera Fede e la sconfitta dell’eresia. 4) La nascita dell’“Icona del Concilio” 5) Comunicare un messaggio universale 6) Incontrare l’altro 7) Un invito al “Ressourcement” (“Ritorno alle fonti autorevoli”).
Inaugurazione Mostra: 27 febbraio ore 14.30, in occasione del Convegno The Confession of the Council of Nicaea: Histhory and Theology, organizzato dalla Facoltà di Teologia e l’Università di Münster.
Ingresso libero fino al 13 marzo, ore 9.00-19.00, escluso le domeniche.